Qui sotto trovate il link e una sintesi del tema del documentario così come il trailer:
Volo in ombra site
André Ruchat, pilota militare, precipita con il suo Hunter a Meiringen il 25 ottobre 1960. Ha poche ore di pratica con questo tipo di velivolo. Il motore smette di funzionare, il sistema idraulico va in panne. Secondo la perizia, però, l’errore è umano. La mattina dell’incidente André aveva manifestato l’intenzione di lasciare l’aviazione per rispondere alle richieste della giovane moglie Flora, che temeva per la sua vita.
Anna Ruchat, traduttrice e scrittrice, è sua figlia. È nata qualche mese prima dell’incidente. Crescendo sente il desiderio di capire che cosa è successo a questo padre che non ha mai conosciuto.
Nel documentario Anna ripercorrerà con noi la sua ricerca, vero e proprio fil rouge della narrazione, viaggio in cui si è trovata a lottare contro i segreti di Stato e contro altrettanto impenetrabili segreti famigliari, ma soprattutto contro se stessa e la propria paura di dare corpo a quell’ombra impalpabile ma sempre presente che il giovane padre era stato, di vederne sancita la morte e quindi la definitiva scomparsa.
Anna ci dà lo spunto e la possibilità di allargare il discorso, in una sorta di zoom-out narrativo, su aspetti sociali e storici d’interesse collettivo tramite le testimonianze di persone coinvolte a vario titolo nelle vicende.
Fin dall’inizio Anna sa che quello di suo padre non è un incidente isolato, ma solo nel corso della ricerca emerge quale costante stillicidio coinvolga le forze aeree verso la fine degli anni Cinquanta, nel periodo in cui la flotta elvetica viene rimodernata con l’acquisto di diversi modelli a reazione. Solo nel 1960 in Svizzera si verificano quindici gravi incidenti che coinvolgono diversi aerei dell’esercito elvetico. Otto piloti muoiono. Otto morti per un Paese piccolo e neutrale come la Svizzera sono molti, forse troppi.
Siamo nel pieno della guerra fredda e all’interno dell’esercito la minaccia dell’invasione sovietica è percepita come reale. Fra il 1959 e il 1962 muoiono venti piloti, ma gli incidenti sono molti di più. Le inchieste ufficiali, nella maggior parte dei casi, attribuiranno la responsabilità ai piloti.
Il velivolo sul quale André Ruchat perde la vita è un Hunter Mk6, di fabbricazione inglese, acquistato in cento esemplari nel 1958 dall’esercito svizzero con una spesa complessiva di 313 milioni di franchi. Fu preferito al P-16, modello che si stava sviluppando in Svizzera in quel periodo, aereo che appariva più adatto alla particolare conformazione del territorio elvetico.
Le scelte politiche e militari sono elementi importanti per comprendere le ragioni della moria di piloti tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta.